L'origine dei Profumi
Il profumo pervade la storia e la cultura dell’uomo da quasi sette millenni. Presso tutti i popoli ha svolto due funzioni, religiosa e profana: il termine “profumo” viene dal latino - per fumum - che significa letteralmente “attraverso il fumo” dal momento che i primi profumi consistevano in aromi bruciati, come l’incenso, in offerta agli dei e agli antenati.
L’arte di miscelare gli aromi, originari del Medio Oriente, si diffonde verso Occidente, in Grecia e a Roma con le campagne militari di Alessandro Magno, prima di conquistare l’Asia grazie alla mediazione dei mercanti arabi e di ritornare poi in Europa al tempo delle Crociate, chiudendo così un cerchio che lega in modo sottile e profumato usi e costumi dell’uomo in tutto il mondo.
ANTICO EGIZIO
Nella storia dell'umanità i primi documenti sulla profumeria risalgono agli Egizi. In questa civiltà, alle fragranze di cui i sacerdoti avevano il pieno controllo veniva attribuita la proprietà di fare da tramite alle aspirazioni umane nell'aldilà. Emblematico il rituale dell'imbalsamazione: alla morte del Faraone, il suo corpo veniva privato delle viscere, pulito con olio di pino, riempito di essenze come mirra, cassia e cedro ed infine avvolto in bende impregnate di oli aromatici. Ma via via che il lusso e la raffinatezza entrarono nella vita privata, gli Egizi iniziarono ad impiegare le sostanze odorose anche nell'igiene quotidiana.
I GRECI
I Greci adoperavano del vasellame di ceramica e di terracotta di foggia elegante per conservare le essenze profumate, che venivano utilizzate per ungere i leggendari atleti dell'epoca. Sia gli uomini che le donne facevano altresì largo uso di essenze profumate. Grazie agli storici Greci, quali Erodoto (485 - 424 a.C. circa), conosciamo con precisione il procedimento con il quale venivano estratti l'incenso e la mirra, che venivano utilizzati nell'antichità.
I ROMANI
I Romani furono i primi ad utilizzare e a godere della bellezza delle ampolle di vetro e ad apprezzare la proprietà del vetro di far riflettere la luce esterna sul profumo contenuto nelle ampolle. Non si profumavano solo il corpo ma anche i capelli, gli abiti ed il letto, e persino l'amata, la schiava favorita e il cavallo. Inoltre profumavano i templi, le tende, le portantine e persino le vele delle navi.
GLI ARABI
Gli Arabi di religione Islamica erano famosi per i loro piaceri sensuali e per il loro gusto per le cose belle, e in modo particolare per tutti i tipi di fragranza. Gli Arabi furono i primi ad utilizzare l'alcool e a ideare il processo di distillazione tuttora conosciuto. Fino ad allora le fragranze venivano utilizzate sotto forma di essenze che diventavano rapidamente rancide. L'invasione della Spagna da parte dei Mori ha portato le fragranze in Europa.
MEDIOEVO
Nel Medioevo le crociate importano dall'Oriente materie prime e tecniche del profumo. Al seguito dei Cinesi e degli Arabi, gli alchimisti d'Europa scoprono l'alcool etilico e la distillazione. Dopo i viaggi di Marco Polo, inevitabilmente, il commercio delle spezie s'intensifica. I profumi, si crede, disinfettano e proteggono dalle epidemie: i ricchi portano bocce da profumo piene di muschio, d'ambra o di resine aromatiche. L'uso del profumo accompagna la nascita di un certo stile di vita. I poeti cantano liricamente la femminilità. Nonostante gli avvertimenti della Chiesa, gli uomini galanti e le loro dame assaporano i piaceri della carne nella sensualità dei bagni profumati.
IL RINASCIMENTO
Il Rinascimento propone una nuova visione del mondo. Architetti, ingegneri, artisti e letterati viaggiano in Europa. E' l'età d'oro del mecenatismo e dell'arte. Dopo le ricette alchemiche, appaiono i primi trattati di chimica.
Il Rinascimento fu un periodo molto produttivo, grazie all'interesse di nobili come Caterina Sforza, Isabella e Alfonso d'Este, Lucrezia Borgia, Cosimo de' Medici, i quali amavano molto i profumi, e grazie anche all'arrivo di materie prime fino allora sconosciute portate dagli esploratori di ritorno dai loro grandi viaggi.
La Spagna deteneva in quel periodo il monopolio di ingredienti quali muschio ambra grigia, zibetto, sandalo e bergamotto che servivano anche per impregnare le pelli conciate con le quali si producevano guanti e cinture. In Inghilterra fu la regina Elisabetta I a dare l'impulso decisivo allo sviluppo della profumeria; essa, infatti, impose alle sue suddite di coltivare fiori da essenza e di imparare a produrre in casa acque odorose; diffuse l'uso dei pomanders, palline a base di ambra che era solita tenere in mano per allontanare le infezioni. In Italia si era all'avanguardia nell'arte dei profumi: Firenze, Venezia erano celebri in tutta Europa per i loro laboratori, ed è proprio a Venezia, fiorente centro culturale che vennero pubblicati i primi libri sull'arte della cosmesi e della profumeria.
Bisogna aspettare il 1533 anno in cui Caterina de Medici arriva a Parigi accompagnata dal suo astrologo di fiducia e dal suo profumiere personale perchè in Francia la profumeria cominci a diventare una cosa seria, ma in breve tempo gli artigiani francesi divennero dei veri esperti. Luigi XIV il Re Sole era profumatissimo e così pure il suo successore Luigi XV e le sue famose amanti, la Pompadour e la du Barry, le quali spesero fortune dai profumieri.
DAL 1900 AI GIORNI NOSTRI
1900, è la Belle Epoque, il profumo diventa un prodotto di lusso, ha ormai un nome e un flacone.
E' la Belle Epoque! L'Art Nouveau scatena l'entusiasmo. Per quanto riguarda il profumo, Coty, creatore d'avanguardia, unisce i suoi talenti con quelli di Lalique e fa del profumo un vero prodotto di lusso.
Negli Stati Uniti comincia la marcia della bellezza con i primi istituti di cura del corpo e di cosmesi di Elisabeth Arden e di Helena Rubinstein che solo molto più tardi fabbricheranno profumi.